Scouting
SCHEDA PAESE GIAPPONE
Fuso orario (rispetto all’Italia) + 8
Superficie 377.950 kmq Popolazione 128.057.352 Gruppi etnici
Giapponesi (98,5%), Coreani (0,5%), Cinesi (0,4%), altri (0,6%)Â
Comunità  italiana ca. 2.500Â
Capitale Tokyo Città principali Yokohama, Osaka, Nagoya, Sapporo, Kobe,
Kyoto, Fukuoka, Kawasaki, Saitama
Moneta Yen Giapponese (JPY) Tasso di cambio 1 Euro=110,959 JPYÂ
Lingua GiapponeseÂ
Religioni principali Shintoismo (83,9%) e Buddismo (1,4%)
Ordinamento dello Stato monarchia parlamentare
Suddivisione amministrativa 47 prefetture, al cui interno 1.724 municipalità ; 2 regioni
urbane (Kyoto e Osaka) e la provincia speciale con Tokyo (23 circoscrizioni) e Hokkaido.
Quadro macroeconomico
Tra la fine del 2009 e il 2010, il governo giapponese è intervenuto sul sistema economico con
incrementi di spesa pubblica che hanno consentito una leggera ripresa del PIL nominale,Â
principalmente trainato dall’aumento delle esportazioni.
La devastazione causata dal terremoto e dallo tsunami hanno inferto una brusca battuta d’arresto al
sistema produttivo, provocando ingenti danni diretti e indiretti con effetti sulle imprese e interi
segmenti delle filiere produttive. I settori maggiormente colpiti sono stati quello automobilistico
(soprattutto in termini di export) e quello energetico. Le recenti politiche energetiche nazionaliÂ
(chiusura delle centrali nucleari del Paese) hanno portato a una diminuzione nella fornitura diÂ
energia elettrica nazionale e all’aumento del costo complessivo per il suo approvvigionamento
anche sui mercati internazionali. Inoltre l'emergenza nucleare che ha interessato quattro dei sei reattori della centrale di Fukushima,Â
ha causato il tracollo del turismo in entrata (–62,5% nel mese di aprile). Ulteriori pesantiÂ
conseguenze nel medio-lungo periodo riguardano in particolare i settori agroalimentari e ittici. La
stima dei costi della ricostruzione di abitazioni civili, impianti industriali e infrastrutture è stato
valutato tra mld/euro 170 e 220.
In generale, nel 2011 il FMI ha calcolato un PIL in flessione (–0,9%), stimando tuttavia una sua
rapida accelerazione all’1,7 % nel 2012. Nonostante le pesanti premesse negative, la ripresa è stata determinata da un rapido ripristino
della supply chain, che ha consentito alle imprese di accelerare la produzione sia per
ricostituire le scorte, sia per fare fronte agli ordinativi sospesi durante la fase più critica dellaÂ
crisi. Altrettanto indicativo
l'andamento degli investimenti produttivi in capitale fisico da parte delle aziende del comparto
manifatturiero, largamente sostenuti dall’attitudine positiva al prestito da parte degli isti-
tuti di credito, che hanno contribuito a sostenere la posizione finanziaria delle aziende e a limitarne i
fallimenti.
La ripresa post-terremoto è stata altresì supportata dalla politica monetaria favorevole dalla
Banca del Giappone: fin dal 2010, nel tentativo di bloccare il continuo incremento
del valore dello yen, la BOJ ha azzerato i tassi di intesse, riducendo il livello di deflazione
rispetto all’anno precedente
Commercio estero
Totale import: mld/euro 613,3 (+12%)
Totale export: mld/euro 590,8 (–2,7%)
Principali prodotti importati: combustibili e oli minerali (32%; +25,2%); macchine elettriche
(10,8%; –2,7%); apparecchi meccanici, caldaie e parti (7,5%; +3,6%).
Principali prodotti esportati: apparecchi meccanici, caldaie e parti (20,8%; +3,9%); autoveicoli e
parti (18%; –8,3%); macchine elettriche (15,7%; –8,3%).
Principali partner commerciali
Paesi Clienti: Cina (19,7%); USA (15,3%); UE (11,6%); Corea del Sud (8%), Taiwan (6,2%).
Paesi Fornitori: Cina (21,5%); UE (9,4%); USA (8,7%); Australia (6,6%), Arabia Saudita
(5,9%).
Interscambio con l’Italia
Saldo commerciale: mld/euro –2,18
Principali prodotti importati dall’Italia: prodotti farmaceutici (18,8%); lavori di cuoio o di pelliÂ
(11,5%); apparecchi meccanici, caldaie e parti (9,2%); prodotti chimici organici (6,5%).
Principali prodotti esportati in Italia: apparecchi meccanici, caldaie e parti (27,5%); autoveicoli
e parti (27,3%); macchine elettriche (8,2%).
Fuso orario (rispetto all’Italia) + 8
Superficie 377.950 kmq Popolazione 128.057.352 Gruppi etnici
Giapponesi (98,5%), Coreani (0,5%), Cinesi (0,4%), altri (0,6%)Â
Comunità  italiana ca. 2.500Â
Capitale Tokyo Città principali Yokohama, Osaka, Nagoya, Sapporo, Kobe,
Kyoto, Fukuoka, Kawasaki, Saitama
Moneta Yen Giapponese (JPY) Tasso di cambio 1 Euro=110,959 JPYÂ
Lingua GiapponeseÂ
Religioni principali Shintoismo (83,9%) e Buddismo (1,4%)
Ordinamento dello Stato monarchia parlamentare
Suddivisione amministrativa 47 prefetture, al cui interno 1.724 municipalità ; 2 regioni
urbane (Kyoto e Osaka) e la provincia speciale con Tokyo (23 circoscrizioni) e Hokkaido.
Quadro macroeconomico
Tra la fine del 2009 e il 2010, il governo giapponese è intervenuto sul sistema economico con
incrementi di spesa pubblica che hanno consentito una leggera ripresa del PIL nominale,Â
principalmente trainato dall’aumento delle esportazioni.
La devastazione causata dal terremoto e dallo tsunami hanno inferto una brusca battuta d’arresto al
sistema produttivo, provocando ingenti danni diretti e indiretti con effetti sulle imprese e interi
segmenti delle filiere produttive. I settori maggiormente colpiti sono stati quello automobilistico
(soprattutto in termini di export) e quello energetico. Le recenti politiche energetiche nazionaliÂ
(chiusura delle centrali nucleari del Paese) hanno portato a una diminuzione nella fornitura diÂ
energia elettrica nazionale e all’aumento del costo complessivo per il suo approvvigionamento
anche sui mercati internazionali. Inoltre l'emergenza nucleare che ha interessato quattro dei sei reattori della centrale di Fukushima,Â
ha causato il tracollo del turismo in entrata (–62,5% nel mese di aprile). Ulteriori pesantiÂ
conseguenze nel medio-lungo periodo riguardano in particolare i settori agroalimentari e ittici. La
stima dei costi della ricostruzione di abitazioni civili, impianti industriali e infrastrutture è stato
valutato tra mld/euro 170 e 220.
In generale, nel 2011 il FMI ha calcolato un PIL in flessione (–0,9%), stimando tuttavia una sua
rapida accelerazione all’1,7 % nel 2012. Nonostante le pesanti premesse negative, la ripresa è stata determinata da un rapido ripristino
della supply chain, che ha consentito alle imprese di accelerare la produzione sia per
ricostituire le scorte, sia per fare fronte agli ordinativi sospesi durante la fase più critica dellaÂ
crisi. Altrettanto indicativo
l'andamento degli investimenti produttivi in capitale fisico da parte delle aziende del comparto
manifatturiero, largamente sostenuti dall’attitudine positiva al prestito da parte degli isti-
tuti di credito, che hanno contribuito a sostenere la posizione finanziaria delle aziende e a limitarne i
fallimenti.
La ripresa post-terremoto è stata altresì supportata dalla politica monetaria favorevole dalla
Banca del Giappone: fin dal 2010, nel tentativo di bloccare il continuo incremento
del valore dello yen, la BOJ ha azzerato i tassi di intesse, riducendo il livello di deflazione
rispetto all’anno precedente
Commercio estero
Totale import: mld/euro 613,3 (+12%)
Totale export: mld/euro 590,8 (–2,7%)
Principali prodotti importati: combustibili e oli minerali (32%; +25,2%); macchine elettriche
(10,8%; –2,7%); apparecchi meccanici, caldaie e parti (7,5%; +3,6%).
Principali prodotti esportati: apparecchi meccanici, caldaie e parti (20,8%; +3,9%); autoveicoli e
parti (18%; –8,3%); macchine elettriche (15,7%; –8,3%).
Principali partner commerciali
Paesi Clienti: Cina (19,7%); USA (15,3%); UE (11,6%); Corea del Sud (8%), Taiwan (6,2%).
Paesi Fornitori: Cina (21,5%); UE (9,4%); USA (8,7%); Australia (6,6%), Arabia Saudita
(5,9%).
Interscambio con l’Italia
Saldo commerciale: mld/euro –2,18
Principali prodotti importati dall’Italia: prodotti farmaceutici (18,8%); lavori di cuoio o di pelliÂ
(11,5%); apparecchi meccanici, caldaie e parti (9,2%); prodotti chimici organici (6,5%).
Principali prodotti esportati in Italia: apparecchi meccanici, caldaie e parti (27,5%); autoveicoli
e parti (27,3%); macchine elettriche (8,2%).
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