UN PROGETTO DELL' ISTITUTO TUTELA PRODUTTORI ITALIANI
Iniziativa
Scouting Cina settore Moda, gennaio 2013

SETTORE MODA IN CINA

L’offerta di prodotti italiani è ben rappresentata nelle metropoli, mentre nelle città di SECONDA e TERZA FASCIA è poco presente e potrebbe essere potenziata per poter cogliere le opportunità derivanti dal progressivo aumento reddituale della popolazione. Nei prossimi anni è previsto un incremento dei beni di lusso superiore al 20% annuo, derivante da un corrispondente allargamento della fascia del ceto medio-alto. Ciò rappresenta una buona opportunità per il “Made in Italy” con particolare riferimento ai settori dell’abbigliamento (lusso ma anche sportivo), calzaturiero, degli accessori pelletteria e dell’occhialeria. Nonché l’importante settore degli abiti da sposa e da cerimonia.

Considerando le realtà eccellenti delle nostre aziende va spiegato che in cinese mandarino la parola lusso può essere tradotta con due termini: “haohu” e

“shechi pin”. La prima ha una connotazione positiva e si traduce con i termini

“straordinario”, “splendido”, “prospero”. Invece la seconda possieda un’accezione

negativa legata all’idea di spreco. Nonostante i due significati contraddittori, il fine e il

senso che si ottiene dall’acquisto di tali prodotti è il medesimo: l’esibizione pubblica di

successo e prestigio personale e la proiezione del proprio status. Se l’individuo è

composto da una componente privata e da una parte pubblica, la cultura orientale, a

differenza di quella occidentale, dà maggiore rilievo alla seconda che è strettamente

legata al contesto esterno, all’importanza dei ruoli sociali e a come l’individuo si

relaziona agli altri. “Per un cinese essere trendy e alla moda ha più a che fare con la

proiezione di una posizione sociale che con il gusto personale”.

Tuttavia negli ultimi anni l’orientamento dei giovani consumatori cinesi tende ad

avvicinarsi sempre più a quelle dei paesi sviluppati, grazie anche all’entrata del mercato

a molte aziende occidentali. Con il passare del tempo concetti come il piacere

individuale, la realizzazione personale e la volontà di manifestare il proprio gusto

personale hanno assunto maggior rilievo affiancandosi ai classici valori legati allo status

sociale.

Ma sta accadendo qualcosa di ancora più rilevante, una vera e propria

democratizzazione del lusso. La tendenza che caratterizza la società odierna è

l’avvicinamento ai luxury products da parte di minoranze che stanno assumendo una

numerosità tale da non essere più distinguibili dalla maggioranza. Se una volta la

produzione di oggetti di lusso riguardava la creazione di pezzi unici ed esclusivi di

artigianato, ora anche i beni di lusso sono prodotti in serie e rispondono a milioni di

ordini in tutto il mondo. Questo aumento quantitativo nella produzione con una

conseguente progressiva diminuzione di prezzo ha creato le basi per lo sviluppo di una

vera e propria industria del lusso aperta a molte più persone, mantenendo comunque le

sue differenze rispetto ai beni di largo consumo. Un esempio emblematico arriva dal

settore della moda in cui le aziende devono riuscire a differenziarsi per sopravvivere ed

affermarsi. Se alcune maison decidono di conferire valore ai propri prodotti rendendoli

talmente esclusivi che si rivolgono a una nicchia piccolissima e sofisticatissima; altre

decidono di riservare una linea moda a costi “non stratosferici” a una fetta di mercato

più ampia, ma pur sempre selezionata. Ha preso vita il così detto abbigliamento alto di

gamma, che differisce di poco dal lusso nella sua classica accezione e per questo è

difficile da definire in modo corretto. Molte aziende, attraverso la creazione di

collezioni ad hoc e sofisticate strategie di marketing, decidono di rendere il lusso più

accessibile e sempre più nelle strade si vedono persone comuni con marchi prestigiosi

che una volta erano appannaggio di pochissimi.

La studiosa Danielle Allérès ha distinto tre differenti concetti di lusso:

- il lusso inaccessibile riferendosi ai prodotti esclusivi ed artigianali. Pezzi creati da

persone illustri con un elevato valore simbolico.

- Il - Il lusso intermedio. Si tratta di prodotti realizzati in serie limitata con materiali meno

pregiati come gli abiti di pret-à-porter.

- Il lusso accessibile. Prodotti che hanno un rapporto qualità- prezzo attentamente

studiato e che sono a disposizione di segmenti di consumatori molto più ampi In questo contesto è la Cina a rappresentare il mercato con la crescita maggiore

registrando un incremento annuo del 35% e arrivando così ad un valore complessivo di

mercato pari a 12,9 milioni di Euro. I consumatori cinesi rappresentano il 20% del

mercato totale (a questo valore sono inclusi anche gli acquisti fatti all’estero) e

focalizzano la loro attenzione principalmente sull’acquisto di abbigliamento e

cosmetici.

Da alcuni anni l’Asia fa storia a sé e l L’abbigliamento ready to wear promette di restare la categoria di prodotto più

venduta, ma cresce tutto il segmento: accessori, pelletteria, cosmetica.”, e ancora “… è

provato che una forte presenza del brand in Cina finirà per accrescere il business in

tutto il resto del mondo”.

Il mercato cinese del lusso rappresenta una grande opportunità per molte aziende italiane. Nel mercato del lusso i primi cinque marchi - appartenenti a diverse categorie

merceologiche - occupano circa la metà della quota di mercato. Luis Vuitton, Gucci e

Chanel sono i primi tre brand che la maggior parte dei cinesi sognavano di avere nel

2010. Inoltre sono entrati nell’olimpo dei più desiderabili anche: Prada per le scarpe,

Giorgio Armani per l’abbigliamento femminile e Versace per quello maschile. Ma già oggi i cinesi ricchi cercano marchi anche non brandizzati ma esclusivi ed eccellenti qualitativamente parlando.

Tutti i capi di abbigliamento importati e in vendita sul mercato cinese devono essere obbligatoriamente sottoposti alle prove previste dal GB 18401.

Lo scopo dello Standard è, ovviamente, quello di potenziare la supervisione e il controllo sulla qualità dei prodotti, al fine di migliorarla e di definire le responsabilità volte alla protezione e alla legittimazione dei consumatori.

La legge si applica ai prodotti importati e quindi produttori e responsabili dell’immissione del prodotto sul mercato cinese devono assicurare la conformità dei prodotti alla legge.

Come avviene comunemente per molti Standard di prodotto, la verifica dei livelli qualitativi viene effettuata attraverso la definizione di requisiti tecnici (Standards and technical requirements) atti a determinare la qualità di un prodotto, e tramite controlli (random checking) effettuati da enti preposti.

L’ente preposto ai controlli è il General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine of P.R.C., attraverso la raccolta casuale di prodotti destinati alla vendita, direttamente dal mercato, dai punti vendita o dai magazzini delle imprese.

Lo Standard GB 18401 – 2010 stabilisce i requisiti per il rilascio di un certificato che garantisce la sicurezza del consumatore per tutti i prodotti di abbigliamento. I prodotti sono suddivisi in tre categorie:

  1. Prodotti per bambini (da 0 a 36 mesi)

  2. Prodotti a diretto contatto con la pelle

  3. Prodotti senza diretto contatto con la pelle.

E’ presente inoltre un allegato relativo ad alcune eccezioni, che comprendono:

  • Prodotti tessili d’ingegneria, come geotessili, basi in feltro impermeabili

  • Prodotti tessili industriali, feltri per la produzione della carta, tessuti in corda, filtri in tessuto, tessuti isolanti, etc.

  • Prodotti tessili per l’agricoltura, come tessuti per coltura fuori suolo, etc.

  • Prodotti tessili speciali per protezione, come tessuti anti-tossici, anti radiazione, etc,

  • Prodotti tessili a rete o in corda, come reti da pesca, cavi o corde da alpinismo

  • Prodotti tessili per imballaggio come sacchi di iuta, pacchi postali, etc.

  • Prodotti tessili medicali, come garze o bende etc.

  • Tessuti per applicazioni artistiche o giocattoli con pelo

  • Tappezzeria come stoffe e prodotti d’artigianato

  • Tessuti decorativi per esterno come tessuti parasole

  • Opere artistiche in tessuto

  • Prodotti igienici usa e getta

  • Valigie, ombrelli, etc.

Le ultime 4 eccezioni sono state introdotte con la nuova versione dello Standard.

Lo Standard GB 18401 – 2010 presenta alcune differenze rispetto alla precedente versione del 2003:

  • la definizione di “bambino”: da 0 a 36 mesi

  • il range di PH per la categoria B: 4.0 ~ 8.5

  • l’aggiunta delle seguenti note nella tabella requisiti:

    • solidità: nessun requisito per prodotti greggi e candeggiati

    • solidità: nessun requisito per prodotti tradizionali dipinti a mano (con tintura a riserva, batik, etc.)

  • alla lista delle ammine vietate è stato aggiunto il 4-aminoazobenzene

Ogni prodotto deve essere obbligatoriamente sottoposto alle prove previste dal GB 18401. Sul mercato italiano sono disponibili qualificati enti in grado di supportare le imprese nella certificazione dei prodotti sulla base dello Standard.

in Cina, più un prodotto è costoso, più risulta esclusivo e quindi ideale

per rappresentare il proprio status. In questo senso continuano ad avere grande successo

le limited edition introdotte all’interno delle collezioni stagionali.

Le taglie centrali per l’uomo in Cina sono la 48/50 mentre per la donna sono la 38/40.


CALZATURE

Trattasi di CALZATURE da PASSEGGIO, in PELLE per DONNA e per UOMO.

Le aziende che ad oggi hanno avuto un interesse di da parte dei clienti Cinesi provengono da regioni come: la TOSCANA ( + 47,4%) e le MARCHE (+ 22,2%



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