UN PROGETTO DELL' ISTITUTO TUTELA PRODUTTORI ITALIANI
Iniziativa
Scouting Malaysia settore Moda, marzo 2013
SETTORE MODA IN MALAYSIA

Settori di interesse in Malaysia:

• Prodotti alimentari e bevande

Il settore "alimentari e bevande" ha registrato un rialzo pari al 37,6%, attestandosi su un valore di 23,7 milioni di euro rispetto ai 17,2 milioni nel 2010. A determinare questo incremento sono stati: cioccolato (+112,1%; da 2,0 a 4,2 milioni di euro), bevande alcoliche (+101,2%; da 1,7 a 3,4 milioni di euro), e pasta e altre preparazioni a base di cereali e di farine (+0,8%; da 4,79 a 4,82 milioni di euro).



• Abbigliamento, calzature e borse

Questo settore ha beneficiato di un aumento del 50,6%, passando da 13,2 a 19,8 milioni di euro. Il peso maggiore in questo settore è costituito dal comparto di articoli da viaggio, borse e contenitori simili (+57,4%; da 5,4 a 8,5 milioni di euro), vestiti e accessori (+38,4%; da 4,9 a 6,8 milioni di euro) e calzature (+58,8%; da 2,8 a 4,5 milioni di euro).

• Cuoio

La vendita di cuoio in Malaysia è aumentata del 25,5%, passando da 13,1 a 16,5 milioni di euro.



• Mobili

Questo settore ha avuto una notevole crescita pari al 59,8%, passando da 5,0 a 7,9 milioni di euro.

Per quanto riguarda le nostre importazioni dalla Malaysia, i principali comparti hanno registrato quasi tutti risultati di segno positivo ad eccezione di prodotti elettrici ed elettronici (-30,3%; da 295,0 a 205,6 milioni di euro). Ottimi risultati hanno registrato i comparti come chimici e prodotti chimici (+149,9%), prodotti metallici (+51,6%), filati, tessuti e articoli tessili confezionati (+45,2%), oli e grassi animali e vegetali (+41,0%), macchinari, apparecchi e parti (+29,8%) e gomma e prodotti di gomma (+29,4%).



  • Distribuzione commerciale

Con forme di commercio sempre più avanzate nel Paese, si presentano buone opportunità di sviluppare investimenti stranieri in questo settore. Particolarmente benvenuti il franchising e forme di commercializzazione tramite la creazioni di centri outlet e fashion district. Il settore del franchising è in forte crescita in Malaysia. Attualmente sono registrate 587 franchises. Di questi oltre 180 sono brand stranieri. Il governo con il nuovo Master Plan per il settore (National Franchise Development Master Plan- PIPFN) nel prossimo triennio finanzierà tali attività con prestiti agevolati fino a 25.000 euro, specialmente sostenendo la crescita delle PMI.

Riguardo le creazioni di centri outlet e fashion district, nel dicembre 2011 ha aperto il primo mega outlet center in Malaysia, a Johor, città a pochi chilometri dal confine con Singapore. Johor Premium outlet è un'iniziativa realizzata in joint venture tra il gruppo internazionale Genting e la Società statunitense Simon Property Group, che gia possiede 57 outlet in USA, otto in Giappone e due in Korea. Nel centro di oltre 30.000 m2 sono presenti oltre ottanta griffe tra le più conosciute al mondo italiane, francesi e americane.

MALAYSIA - 2° semestre 2011

Nel 2011 la Malaysia ha fatto registrare un tasso di crescita pari al 5,1%. Nel 2010 l'economia malesiana aveva fatto segnare un'espansione del 7,2% (il più alto tasso di crescita su base annuale registrato dall'anno 2000) a conferma della solidità della ripresa economica seguita alla recessione globale del 2009, anno in cui il PIL malesiano subì una contrazione dell'1,7%. La Malaysia ha segnato una crescita record (+10,1%) nei primi mesi del 2010, mantenendo poi un ritmo di crescita più moderato ma costante nel 2011. A trainare l'economia è stata la robusta espansione della domanda interna (+10,5% nel secondo semestre 2011), sostenuta da consumi e investimenti sia privati sia pubblici, unita alla ripresa delle esportazioni.

La Banca Centrale della Malaysia ha rilasciato le sue stime di crescita del paese per l'anno in corso. L'economia dovrebbe far registrare una crescita più moderata, tra il 4% e il 5%, rispetto alle previsioni del Governo che vedono un aumento del PIL tra il 5% e il 6%. Il settore privato continuerà a trainare l'economia, con una previsione d'aumento del 6,6%, una crescita dei consumi privati del 6,2%, e degli investimenti privati pari al 8,3%.

Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente riveduto al rialzo le previsioni per il 2012 che vedono una crescita dell'economia malese del 4,4% rispetto al 4% iniziale. Tale crescita sarà sostenuta dai robusti investimenti esteri (10 miliardi di US$), compensando il rallentamento momentaneo delle esportazioni delle principali commodities, previsto nel primo semestre dell'anno. Nel 2013 il tasso di crescita della Malaysia dovrebbe far registrare, sempre secondo il FMI, un + 4,7%.

Sul lato della domanda interna, nel corso del 2011 i consumi privati hanno continuato a crescere (+8,2%) grazie alle condizioni relativamente favorevoli del mercato del lavoro; il tasso di disoccupazione si è attestato attorno al 3,1% della forza-lavoro (3,2% nel 2010).

Particolarmente incoraggiante la ripresa della spesa privata per investimenti, cresciuta di oltre il 10%, specie se si considera che nel 2009 aveva subito una flessione del 17,2%.La domanda interna in termini di consumi dovrebbe continuare a sostenere i ritmi di crescita. In particolare gli investimenti privati contribuiranno a trainare l'economia domestica. I prezzi delle principali commodities sui mercati internazionali (che rappresentano oltre il 30% dell'export malese) e dei prodotti petroliferi, contribuiranno inoltre a sostenere la produzione delle principali voci dell'export.

Cresce inoltre costantemente il reddito medio pro-capite che ha superato nel 2011 la soglia dei 9.000 $USA (28.000 ringgit), facendo registrare un aumento del 7,2% rispetto al 2010. Le previsioni delle autorità locali stimano un incremento del reddito medio pro capite a 15.000 $USA, da raggiungere per il 2020.

Il tasso d'inflazione tendenziale in Malaysia si è ridotto al 3.2%, dopo aver raggiunto il suo massimo nel mese di giugno 2011 (3,5%).

Per il 2012 le previsioni sono per un rallentamento dell'inflazione su base annua pari a 2,7%. Su tale base è ipotizzabile un aumento per il prossimo anno dei tassi d'interesse, da parte della Banca Centrale al 3,5% (attualmente al 3%).

La Malaysia rimane sempre uno dei paesi più attrattivi per gli investimenti esteri.

La Malaysia si piazza al 18° posto tra i paesi dove è più facile fare business, secondo la pubblicazione edita dalla Banca Mondiale per il 2012. Con questo risultato il paese avanza di cinque posizioni rispetto l'anno precedente, superando la Germania. Al primo posto sempre Singapore, seguito da Hong Kong e Nuova Zelanda.

Le ottime infrastrutture e un efficiente network di servizi, un ambiente macroeconomico stabile, un mercato interno in forte crescita, un efficiente sistema bancario e una disponibilità di manodopera specializzata a prezzi concorrenziali fanno della Malaysia una delle mete preferite dagli investitori stranieri.

Nonostante quindi la grave crisi che stanno attraversando i mercati internazionali, il ritmo degli investimenti esteri in Malaysia dovrebbe crescere per l'anno in corso.

Secondo il Ministero per il Commercio Internazionale della Malaysia, per il 2012 è atteso un aumento complessivo degli investimenti, dopo il record fatto registrare nel 2011, pari a oltre 20 miliardi di euro. Gli investimenti del settore privato dovrebbero crescere del 16% a fronte di un aumento del 7% di quelli pubblici.

In Malaysia non operano banche italiane ne uffici di rappresentanza. Il gruppo francese bancario BNP Paribas (che controlla la BNL italiana) ha iniziato nel giugno 2011 la propria attività in Malaysia. BNP Paribas Malaysia Bhd è l'unica banca europea delle cinque banche estere che hanno recentemente ottenuto la piena licenza, dalla Banca Centrale Malese, per operare sul mercato locale.

La Malaysia intende diventare il global hub della finanza islamica. Questo mercato ha conosciuto negli ultimi anni una forte espansione non solo nei Paesi del Golfo, ma soprattutto in Malaysia. Attualmente il paese è leader del sukuk market (mercato deibondislamici) con il 62,7% del totale delle attività finanziarie. Nella borsa malese operano 19 fondi d'investimento islamici che capitalizzano oltre 21 miliardi di euro.




Tabella principali indicatori macroeconomici (ad es. EIU Country Report: Annual data & forecast)


2009

2010

2011

2012*

PIL Nominale (USD bn)

193,03

237,96

247,57

267,27

PIL reale (var. %)

-1,6

7,2

5,2

3,7

Popolazione (milioni)

27,90

28,25

28,73

29,22

PIL pro-capite a parità di prezzi di m.(USD)

6.919,67

8.423,18

8.616,71

9.146,98

Disoccupazione (%)

3,6

3,3

3,2

3,1

Produzione industriale (var. %)

-7,5

7,2

1,4

n.d.

Consumi privati (var. %)

0,7

6,5

6,9

6,2

Consumi pubblici (var. %)

3,9

0,5

16,8

0,2

Tasso di inflazione (%)

0,6

1,7

3,2

2,5 ~ 3,0

Investimenti fissi lordi – privati(var. %)

-17,0

17,7

14,4

8,3

Investimenti fissi lordi - pubblici(var. %)

7,5

2,8

-2,4

16,2

Tasso di cambio (valuta loc.per USD)

3,52

3,22

3,06

n.d.

Tasso di cambio (valuta loc. per €)

4,91

4,28

4,26

n.d.

Debito pubblico (% sul PIL nominale)

55,36

54,20

55,12

55,92

Debito estro (% sul PIL nominale)

35,5

30,7

31,0

n.d.

* Stima

Fonte : IMF World Economic Outlook, Department of Statistics e Bank Negara

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Il rapporto sulle economie più competitive del mondo il " World Competitiveness Year book 2011 Report” pone per il secondo anno la Malaysia tra le cinque più avanzate economie nel sud-est asiatico. In particolare il Paese si è classificato al secondo posto per più alto reddito procapite - pari a circa 9.000 US$/annui. Il nuovo Programma di trasformazione economica - denominato ETP - ha identificato 131 principali progetti di sviluppo per un totale di investimenti pari a 190 miliardi di euro e la creazione di 3 milioni di posti di lavoro nei prossimi cinque anni. L'obiettivo è di giungere già nel prossimo biennio, tra le 10 economie più competitive al mondo. Attualmente la Malesia si colloca al 16 posto.

Nonostante ciò la Malaysia mantiene ancora una serie di barriere per la protezione del mercato interno che ostacolano ancora la completa liberalizzazione degli scambi commerciali. Nell'ottobre 2010 l'Unione Europea ha avviato con la Malaysia i negoziati per un accordo di libero scambio (FTA) ad ampio raggio per promuovere gli scambi commerciali e di servizi, gli investimenti produttivi e creare un'area di libero scambio con l'abolizione di ogni barriera tariffaria. I negoziati sono ancora in corso.

Il Governo Malese ha annunciato per l'anno in corso la liberalizzazione di 17 settori di attività. Gli operatori esteri potranno detenere il 100% della proprietà di società di servizi che operano nei seguenti settori: telecomunicazioni, corrieri postali, scuole, università e istituti di formazione professionale, cliniche e ospedali, consulenza del lavoro. Per le società di architettura e ingegneria sarà necessario ancora attendere l'approvazione di uno specifico regolamento. Per i servizi legali saranno permesse joint-venture con partecipazione straniera sino al 40%.

All'inizio del 2012 la Banca Centrale malese - Bank Negara Malaysia - ha, con effetto immediato, liberalizzato le transazioni valutarie per i cittadini e le aziende malesi. D'ora in poi, tramite le banche autorizzate, potranno essere effettuate transazioni da una valuta straniera all'altra o si potranno mantenere depositi o posizioni creditizie in valuta estera.

La Malaysia è il paese nel sud-est asiatico con il maggior numero di utilizzatori di servizi a banda larga. Lo scorso anno le società operanti nel settore hanno fatturato oltre 10 miliardi di euro. Alla fine del prossimo anno si prevede di superare la soglia dei 1.300.000 sottoscrittori.

Tra le altre liberalizzazioni il governo della Malesia ha deciso di togliere il divieto di importazione di carne bovina proveniente dai paesi dell'Unione Europea. Tale divieto era stato introdotto nel 2001 a seguito del pericolo di contaminazione da BSE. D'ora in poi le ditte interessate ad esportare carne bovina dovranno richiedere l'autorizzazione al Department of Veterinary Services del locale Ministero dell'Agricoltura ed al Department of Islamic Development Malaysia responsabile per la certificazione Halal.

Dall'aprile 2011 il governo malese ha inoltre abolito i dazi di importazione su oltre 300 prodotti quali: abbigliamento, lingerie, calzature e accessori in pelle, articoli per la persona, cosmetici, profumi, gioielleria ecc. L'abolizione dei dazi sarà dal 5% al 30%, tutto ciò per favorire le vendite legate al turismo e rilanciare il paese come centro di attrazione per gli acquisti nell'area del sud est asiatico.

Sono cresciute anche le importazioni (+8,6%) da 124,3 a 134,9 miliardi di euro. I settori maggiormente rilevanti sono stati: macchine ed apparecchi elettrici (22,2% dell'import totale; diminuito del 7,5%), petrolio e prodotti petroliferi (10,0% dell'import totale; aumentato del 28,8%), chimici e prodotti chimici (9,4% dell'import totale; aumentato del 12,6%), prodotti alimentari (6,0% dell'import totale; aumentato del 14,0%), metalli non ferrosi (4,1% dell'import totale; aumentato del 18,5%), e ferro e acciaio (3,7% dell'import totale; aumentato del 18,4%). Il surplus della bilancia commerciale è aumentato del 9,4% passando da 25,9 a 28,3 miliardi di euro.

Bilancia commerciale della Malaysia

(valori in miliardi di euro - Tasso di cambio EUR 1,00 = RM 4,2556 )


2009

2010

Var, (%)

2011

Var, (%)

Esportazioni malesiane

129,83

150,11

15,6

163,21

8,7

Importazioni malesiane

102,14

124,27

21,7

134,94

8,6

Interscambio

231,97

274,38

18,3

298,14

8,7

Saldo

27,69

25,85

-6,7

28,27

9,4

Fonte: Department of Statistics, Malaysia

• Importazioni malesiane

Tra i paesi fornitori della Malaysia, Cina, Singapore, Giappone e USA hanno continuato ad occupare le prime quattro posizioni, ciascuna con una quota di mercato superiore al 10%. La Cina e Singapore hanno registrato incrementi del loro export, pari al 13,8% e 22,0% rispettivamente, mentre il Giappone e gli Stati Uniti hanno registrato crescità negativa dello 1,8% e 1,5 rispettivamente.

Nell'interpretazione dei dati è necessario tener conto che la maggior parte dell'export singaporeano verso la Malaysia riguarda in realtà operazioni di riesportazione di merci provenienti da altri Paesi.

Sempre secondo le statistiche malesi, le importazioni dall'Italia hanno registrato un notevole incremento pari al 11,0%, mantenendo una quota di mercato dello 0,9%. Ma la nostra posizione è scesa dal 18° al 19º posto. In ambito UE, l'Italia mantiene la 4ª posizione, dietro Germania, Francia e Regno Unito, con una quota di mercato dell'8,4%.

• Esportazioni malesiane

Nel 2011 circa metà delle esportazioni malesi ha avuto come destinazione i 5 clienti tradizionalmente più importanti: Cina, Singapore, Giappone, USA e Tailandia. La domanda da questi paesi è aumentata tra il 3,4% e il 19,8%, tranne quella dagli Stati Uniti che è diminuita solo del 5,5%.

Anche l'export verso l'Italia ha registrato un aumento del 4,6%, con la quota di mercato della Malaysia allargata allo 0,5%. In ambito Unione Europea, oltre all'Italia, gli incrementi più significativi hanno riguardato le esportazioni verso la Francia, il Belgio, la Repubblica Ceca, la Svezia e l'Ungheria.



Per quanto riguarda il settore manifatturiero, la crescita dei flussi di entrata degli investimenti esteri nel 2011 è aumentata del 17,5%, per un valore di 8,0 miliardi di euro. Principali Paesi investitori nelle attivita' manufatturiere risultano essere il Giappone, Stati Uniti, Singapore, Germania, Paesi Bassi e Taiwan, che insieme hanno contributo per il 56,9% (4,6 miliardi di euro) degli investimenti esteri. Target del governo per l'anno in corso è di attrarre investimenti superiori ai 20 miliardi di euro.

Investimenti esteri in Malaysia – settore manifatturiero

(Valori in milioni di euro- Tasso di cambio EUR 1 = RM 4,2556)

 

2008

2009

2010

2011

Flussi in entrata

10.832,50

5.203,66

6.827,85

8.024,45

Var. %

37,9

-52,0

31,2

17,5




B) Barriere non tariffarie

Da parte della comunità internazionale è stato richiesto alla Malaysia di conformarsi agli obblighi OMC per quanto riguarda la normativa sugli standards e le certificazioni. Ostacoli di carattere burocratico si riscontano di frequente nel riconoscimento del certificato di conformità da parte delle autorità doganali. Si riscontra mancanza di trasparenza e restrizioni di varia natura. Inoltre, nelle richieste di ispezioni sanitarie e fitosanitarie sui prodotti agro-industriali, le autorità locali tendono a creare commistione fra quanto richiesto per i prodotti halal e quanto richiesto per la sicurezza alimentare. Da tenere presente inoltre che la Malaysia non riconosce i certificati sanitari provenienti da tutti i Paesi Ue, ma soltanto da alcuni di essi, senza tenere conto del fatto che la legislazione UE in questione è totalmente armonizzata. Vi è in generale la tendenza ad applicare norme sanitarie più restrittive di quelle riconosciute a livello internazionale dall'OIE. Contemporaneamente, vengono applicate restrizioni alla licenze di importazione ed il Dipartimento dei Servizi Veterinari talvolta concede tali licenze in quantità inferiori alle richieste.

Recentemente il Servizio Veterinario ha finalmente regolamentato l'import di carne di maiale dai paesi UE sia di carne fresca che degli insaccati, secondo un preciso schema di autorizzazioni che prevedono, tra l'altro, ispezioni preventive degli stabilimenti produttivi.



• Interscambio commerciale

In questo Rapporto, l'interscambio Italia-Malaysia è stato calcolato sia prendendo in esame i dati dell'Istituto di Statistica della Malaysia (v. par. I.b) quando si forniscono i valori import/export Malaysia/Mondo, sia i dati forniti dall'ISTAT quando si analizza l'interscambio bilaterale con il nostro Paese. Tali dati, comparati fra loro, differiscono inevitabilmente per varie ragioni, fra le quali va considerato il cambio ringgit/euro, il diverso periodo di rilevazione fra i due Paesi, il diverso calcolo FOB/CIF per le esportazioni/importazioni. Ma la più evidente discrepanza si nota sull'export Italiano dal momento che una parte di questo transita tramite Singapore, per poi essere riesportate in Malaysia. I dati Istat non tengono conto delle riesportazioni verso la destinazione finale, mentre i dati malesi utilizzando i certificati d'origine della merce risultano più precisi, e infatti il saldo commerciale risulta essere a favore dell'Italia.

In particolare, secondo i dati finali rilasciati dalle autorità malesi, le esportazioni italiane hanno fatto registrare nel 2011 una crescita record del 11%, raggiungendo un ammontare complessivo pari a 5,04 miliardi di ringgit (1 euro=4 ringgit). Anche le importazioni italiane dalla Malesia sono cresciute del 4,6% raggiungendo complessivamente i 3,6 miliardi di ringgit). In crescita il saldo commerciale dell'Italia di oltre 1,4 miliardi di ringitt (circa 360 milioni di euro)

Le cifre che seguono si riferiscono invece ai dati statistici ISTAT.

Le esportazioni italiane verso la Malaysia hanno registrato un aumento del 4,0% nel 2011, passando da 810,6 a 843,3 milioni di euro. I maggiori incrementi sono stati registrati per i macchinari e apparecchi, mezzi di trasporto, prodotti chimici, prodotti metallici, prodotti alimentari e bevande, mobili, abbigliamento e accessori.

Le importazioni italiane dalla Malaysia sono crescite del 7,6%, passando da 829,2 a 892,2 milioni di euro. Principali prodotti importati: elettrici e elettronici, oli e grassi vegetali, abbigliamenti, calzature e borse, prodotti metallici, e macchinari e apparecchi.

Nel complesso, l'interscambio commerciale è cresciuto del 5,8%, raggiungendo 1.735,5 milioni di euro, con un saldo negativo di 48,9 milioni di euro.

Tra i principali paesi esportatori l'Italia si colloca al quarto posto tra i paesi dell'UE con una quota del 8,4% dopo Germania (36.6%), Francia (17,7%) e Regno Unito (10,2%).

Tra i paesi UE destinatari delle esportazioni malesi l'Italia si colloca al 5^ posto con una quota del 5%, dopo Olanda (26,8%), Germania (25,6%), Francia (11,2%) e Regno Unito (9,9%).



Aziende Italiane presenti in Malaysia:

La Salini costruzioni s.p.a.

La Marelli, uno dei leader mondiali nella power-generation, ha inaugurato a Shah Alam, nei pressi di Kuala Lumpur uno stabilimento per la produzione di alternatori

La società piemontese Silvateam s.p.a. ha siglato nel novembre 2011 un importante accordo di collaborazione con l'Agenzia governativa Malaysia Timber Industries Board/ MTIB per fornire il know how per ricerca e sviluppo nell'estrazione di tannino dagli alberi di acacia.

- L'A.I.A.D. - Federazione delle Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e Sicurezza ha firmato nel mese di aprile dell'anno in corso un accordo, sotto l'egida del Ministero della Difesa Malese, con il Malaysian Defense and Security Technology Park - MDSTP, del valore di un miliardo di euro, per sviluppare la ricerca tecnologica e la collaborazione industriale tra le imprese italiane e malesi del settore.

La Piaggio Aero Industries s.p.a. aprirà quest'anno a Kuala Lumpur il suo Regional Office.

Il gruppo Galperti s.p.a. di Como ha effettuato un importante investimento nello Stato di Johor. L'azienda, che produce componenti per l'industria petrolchimica.



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